La vecchiaia…tema delicato, delicatissimo direi.
La maggior parte delle informazioni le cerchiamo sui cuccioli: chi scegliere? quali saranno le sue attitudini? chi mi sto portando a casa?
Poi ci preoccupiamo di capire come crescerlo bene, anche se spesso si viene contattati per risolvere dei problemi.
Passano gli anni, per noi e per il nostro cane. Si invecchia. Purtroppo la vita del cane non ha la stessa durata della nostra. E’ più compressa…se possiamo dire così.

Per alcune persone alcuni dei problemi che davano noia una volta, spariscono.
Il cane, magari, sembra non essere più così reattivo al guinzaglio e tira meno.
Il cane che era agitato, aveva bisogno di fare mille mila cose, adesso non ne ha più molta voglia. Problemi risolti. Tutti felici.

Per altri invece, come per me ancora oggi, è difficile da mandare giù. Non possiamo più condividere tutto quello che si faceva prima insieme. Vediamo la fatica, delle difficoltà che prima non c’erano e a volte non sappiamo come aiutarlo.

L’ho capito in questi ultimi anni quanto la vecchiaia sia un periodo altrettanto delicato quanto lo è il periodo di crescita di un cane.

Condivido qualche indicazione, magari da cui prendere spunto, dettata dall’esperienza in diretta che stiamo vivendo con Unam (ad oggi 15 anni e mezzo).
Ci tengo a dire che nonostante gli acciacchi dovuti all’età, la mia scheggia li porta un gran bene i suoi anni.

Cosa è successo a noi..invecchiando?
  • calo dell’udito: Unam non sente più come prima. Non so quanto ci senta ancora, ma rispetto a prima, molto ma molto meno. Lo chiamo – anche a casa dove c’è piuttosto silenzio – e non si gira. Passo vicino a lui e non si accorge. Arrivo a casa e lui continua a dormire. Non un cenno, nulla che indichi che ha sentito la porta chiudersi, i miei passi, l’aria muoversi.
  • calo della vista: le cataratte ci rendono più difficile la discesa delle scale. Anche la discesa dal divano è diventata un’impresa.
  • artrosi: in particolare le zampe posteriori sono quelle che ne risentono di più. Spesso tremano.
  • acciacchi vari: soprattutto quando ci si alza dalla cuccia a volte c’è bisogno di un attimo… di un po’ di riscaldamento, altrimenti si zoppica.
  • diffidenza verso il cibo e calo dell’appetito in generale: la ciotola sembra essere diventata una nemica. Il cibo va annusato da cima a fondo e a volte è rifiutato per essere mangiato in un secondo momento, magari durante un gioco.
  • minor sicurezza fuori casa: non si tratta di paure o fobie. Vedo una diffidenza verso alcuni oggetti che prima non c’era (esempio sacco dello sporco oppure cartello stradale per terra). Una preoccupazione sul viso quando, dopo aver annusato ben benino per terra, alza la testa e non mi trova nel suo campo visivo. Chiamarlo è inutile. Mi faccio vedere o lo tocco.
  • maggior attenzione quando incontra altri cani, soprattutto se liberi. Un po’ di preoccupazione soprattutto quando i cani sono in movimento (i riflessi sono diminuiti, quindi non si riesce più a scansarli come prima o a stargli dietro). E se ci sbattono contro correndo…non è il massimo.
  • si dorme di più
Cosa non è cambiato?
  • voglia di uscire: le nostre uscite…guai se mancano. Si esce, ovviamente calcolando la lunghezza del percorso e scegliendo percorsi “facili”
  • curiosità: i posti nuovi, gli odori, l’analisi sono sempre lì che attirano la sua attenzione e sono da studiare con impegno
  • voglia di fare qualcosa insieme: per noi sono per esempio i giochi cognitivi – Unam è sempre stato forte in questi – o la ricerca ludica (per esempio con le sostanze)
  • coccole

Qualche linea guida che stiamo seguendo e cambiamento che abbiamo fatto:

  • per le uscite:
    • adesso che è inverno cerchiamo di uscire nei momenti più caldi della giornata. Il freddo e l’umidità non aiutano molto per i dolori articolari
    • usiamo un cappottino, il meno invadente possibile, per ripararci un po’ di più dal freddo
    • percorsi semplici – strade non dissestate – e lunghezza del percorso fattibile. Deve essere una passeggiata non un tour de force
    • uso della pedana per scendere dall’auto: tenete conto dei dolori che un cane anziano può avere. Essere preso in braccio, a volte può essere più doloroso che non muoversi sulle proprie zampe
    • camminare rafforza la muscolatura, quindi una passeggiata al giorno..toglie il veterinario di torno
    • tutelo il mio cane in particolare nell’incontro con altri cani: li incontriamo sia chiaro. Non è perché si è anziani che non si ha più voglia di incontrare qualcuno. Tuttavia cerchiamo di evitare i contesti in cui ci sono molti cani, soprattutto in spazi piccoli. Il problema non è il cane libero in sé ma quanto sa essere delicato verso un anziano, quanto sa rispettare spazi, misurare la forza. Unam se l’è sempre cavata benone con gli altri cani, ma adesso sta vivendo un momento delicato.
  • no al divano: non per qualche teoria sulla dominanza, capo branco o simili. Unam è sempre salito sul divano o poltrona come e quando voleva. Tuttavia adesso fa fatica a salire (ma un modo lo trova se vuole) ma soprattutto a scendere (e qui è molto più dura). L’ultima volta è sceso da solo in malo modo, con il rischio di farsi male. Quindi no al divano. Sì alla sua cuccia-cuscinotto che è a sempre a sua disposizione, al caldino dentro casa.
  • massaggi Shiatsu (abbiamo una grande professionista a casa, a nostra disposizione)
  • una mano…sulle scale: nella discesa delle scale ha qualche difficoltà, non tanto per le zampe, quanto per la vista. Sembra che con le condizioni di luce siano un punto cruciale. Per aiutarlo, tengo una mano ad una spanna circa dal suo naso e a volte anche sulla schiena. Sembra che sia un riferimento per lui. Riesce a prendere meglio le misure.
  • per la pappa:
    • tappeto su cui mangiare per evitare che le zampe posteriori scivolino sul pavimento. Il tappeto impedisce o comunque aiuta a non scivolare.
    • il gioco può aiutare, se il cane apprezza quel determinato gioco o attività ovviamente. Per nostra fortuna, Unam ama alcuni tipi di giochi (come dicevo prima, quelli di attivazione mentale li adora). Quindi al posto della ciotola…a volte il gioco diventa il mezzo attraverso cui mangiare.
    • stiamo utilizzando degli integratori alimentari per supportare l’artrosi e l’apparato cardiocircolatorio. Non entro in merito di questo punto perché è meglio sempre rivolgersi al proprio veterinario.
  • fare qualche attività: calibrata rispetto all’età e alle difficoltà che ha quel cane. Tenere la mente allenata, plastica. Riduce lo stress. Le giornate passano più felici. Come per noi può essere fare qualche parola crociata o il Sudoku o giocare con il cellulare.
  • manipolazione del corpo: attenzione a dove e come tocco il mio cane. Certi punti sono dolorosi. Il cane spesso è un santo a mio parere. Ma quando, anche involontariamente gli facciamo male…è normale che un avvertimento ce lo dia…
  • il soffio: se lo devo svegliare, soffio delicatamente verso di lui. Un po’ alla volta. Evito di svegliarlo direttamente toccandolo perché potrebbe spaventarsi e visto che la mia voce non la sentirebbe…il soffio è più delicato.

Un cane anziano ha bisogno di attenzioni tante quanto un cucciolo. Diverse ovviamente, diversa è l’età e l’esperienza che ha accumulato il nostro amico. Si trova in una fase delicata, sia fisicamente che mentalmente.
A volte mi chiedo cosa provi Unam quando è in difficoltà sulle stesse scale che una volta scendeva senza farsi problemi.

La cosa peggiore che si possa fare è trattarlo come qualcuno che ormai non ha più voglia di fare nulla, che ha bisogno solo di dormire, di stare nella cuccia e di qualche coccola.
Invece, la sua mente è ancora attiva, i suoi occhi sono ancora curiosi.
Se calibrato tutto, anche questa fase della vita sarà una scoperta.

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