I nostri cani sono sensibilissimi alle distanze dagli altri, attentissimi agli spazi che hanno a disposizione. Non avendo la parola per dire a voce “ehi sei troppo vicino, allontanati un po'” o “andiamo via da qui?”, i cani usano anche lo spazio e le distanze per parlare ( in realtà lo facciamo anche noi) . Seppur ci sia stato un lungo processo di addomesticamento che li ha resi più disponibili verso le persone e più capaci rispetto ad un lupo di adattarsi al nostro ambiente, rimangono pur sempre parenti del lupo.

Distanze e spazi per i lupi

Un branco di lupi (composto in media da 6/7 lupi) vive in un territorio che può spaziare dai 50km² fino addirittura ai 300km². In Italia, il sito www.parchilazio.it riporta in un suo articolo “In Italia il territorio di un branco di lupi può arrivare a 100-120 kmq e dipende dalle risorse alimentari presenti.” Il territorio in cui vive un altro branco si trova almeno a quella distanza. I due territori possono intersecarsi e condividere dei tratti in comune. Un paragone con i nostri spazi, può rendere meglio l’idea delle dimensioni di cui si sta parlando. Brescia occupa una superficie di 90,33 km², mentre Milano di 1 575,65 km², . La densità di popolazione di Brescia 2.160 abitanti/km². Gli abitanti totali circa 195.000 in 90,33 km². Per Milano la densità di popolazione è 2 055,74 abitanti/km². Gli abitati totali circa 3 239 123 in 1 575,65 km². (dati presi da Wikipedia al 2021).

Sup. di Brescia

 

Sup. di Milano

Se Brescia fosse abitata da lupi, ci sarebbe probabilmente un solo branco e quindi una decina di lupi in tutta Brescia. Sempre che le risorse siano abbastanza. Se Milano fosse abitata da lupi, ci potrebbero essere circa 10 branchi calcolando circa 150km² per ogni branco. Più o meno 100 lupi. Capite la quantità di individui presenti nel caso di persone (3 239 123) e nel caso di lupi (circa 100 contando 10 lupi per branco) distribuiti sulla stessa superficie? Inoltre il branco di lupi è in realtà una famiglia (mamma, papà, cuccioli, qualche zio e zia), famiglia in cui ognuno ha i suoi ruoli (su cui si può aprire un ulteriore discorso), e che hanno anche e soprattutto un rapporto tra di loro, un legame con gli altri componenti. Non si tratta né di una struttura militaresca né di un gruppo individui estranei tra loro messi lì per caso. Il branco non è un insieme di lupi sconosciuti. Questo è un fattore importante. Quando un lupo “entra”, “passa” all’interno del territorio in cui risiede un altro branco, succede che “l’intruso” possa essere attaccato, lasciato passare indenne oppure che sia qualcuno da conoscere. Dipende da un mucchio di fattori.

Distanze e spazi per i cani, qualche considerazione

Mia interessata alle oche dietro la rete

Un cane ha ereditato dal lupo alcune caratteristiche e, seppur abbia subito una selezione da parte nostra e un nel corso di molti molti anni un processo di addomesticamento, rimane pur sempre il fatto che discende dal lupo. Cosa può  significare per il nostro amico vivere nel nostro contesto, “alle strette” e “in presenza” di altri individui “sconosciuti” così vicini, molto vicini se consideriamo le superfici e le distanze naturali (chilometriche) per il suo antenato? Aggiungo poi altri fattori su cui riflettere:

  1. l’essere spesso vincolato alle scelte di noi persone, che invece concepiamo lo spazio e le distanze in un modo totalmente differente da lui. Per noi è normalissimo andare a fiere, ristoranti, raduni, fermarsi a parlare con uno sconosciuto a un metro di distanza. Tutti vicini e tendenzialmente immobili. Parliamo. Passiamo uno accanto all’altro, a pochi cm senza troppi problemi.
  2. la presenza di un guinzaglio che impedisce al cane di gestirsi in autonomia le distanze (accompagnata purtroppo spesso da una poca consapevolezza da parte nostra di ciò che avviene al guinzaglio)
  3. la campana di vetro sotto cui sono cresciuti molti cani: per proteggerli da altri quando erano cuccioli, per proteggere gli altri da loro adesso che sono grandi. Cani “inesperti” sotto molti punti di vista.
  4. la percezione più amplificata di certi stimoli da parte del cane: odori (il cane ha una capacità di percepire, identificare e discriminare gli odori fino a 100.000 volte superiore alla nostra nostra), suoni (il cane percepisce onde fino a 40 mila Hertz, il nostro orecchio non arriva ai 20 mila Hertz). Cosa vuol dire? che il cane sente rumori che noi non percepiamo neppure. Per chi ha voglia c’è questo video da “sentire” per testare fino a dove arriva il nostro udito A QUALE FREQUENZA HAI COMINCIATO A SENTIRE IL SUONO?. Percepire qualcosa può cambiare anche lo stato d’animo di un individuo in quel momento.

Nonostante ciò, moltissimi cani dimostrano una grande capacità di adattamento a questi contesti stretti, caotici, sovraffollati. Due passi insieme al proprio cane in un bosco, in campagna non sono nemmeno lontanamente paragonabili a due passi in città dove, oltre al caos dato da auto, moto, bici, persone (tutte cose la cui presenza è scontata per noi), ci sono, in media, cani ogni 2 cancelli che abbaiano e che forse si stanno chiedendo “cosa ci fa l’ennesimo intruso nella mia casa”? E se da un lato è comprensibile che per molti di noi la passeggiata fuori casa sia più semplice dal punto di vista pratico (non devo prendere l’auto, esco da casa e vado), dall’altro può rivelarsi più stressante per il nostro cane e più faticoso anche per noi. Questo vuol dire dover andare sempre solo in montagna e in campagna? Assolutamente no, ma ricordiamoci che siamo in due in passeggiata e che l’altro non vive, vede, sente tutto esattamente come noi… Articoli correlati sono: Cani che abbaiano dietro i cancelli La prossemica e le distanze