Quale miglior momento di questo per affrontare questo discorso, direi.
E’ una frase che ho sentito non so quante volte: “Il mio cane non ha bisogno di uscire, abbiamo un giardino grandissimo, lui corre li, si muove come vuole”.

Cerchi di spiegare che per il cane è importante uscire fuori casa, che è così che fa esperienze, impara a relazionarsi con gli altri (cani e persone), che lo aiuta ad essere più flessibile, a gestire meglio anche situazioni più stressanti ecc.
Tuttavia per molti, tutte queste cose dovrebbero accadere nel giardino di casa come per magia, dove bene che vada al cane, vede il nucleo familiare (3-4 persone?), qualche altro parente se c’è, qualche ospite qualche volta, e altri cani forse.

Da questi pochi incontri e senza mettere mai il naso fuori da casa, però pretendiamo che il nostro cane quelle volte che vede un altro cane si comporti come Dio comanda (o come immaginiamo noi sia meglio debba comportarsi), che non ci crei disagio in giro tirando al guinzaglio, abbaiando agli altri (cani e persone), che non si interessi minimamente agli altri cani ma che sia sempre ben disposto e contento di avvicinarsi ad un altro cane nel momento in cui noi glielo proponiamo.

Questo periodo di reclusione che abbiamo vissuto tutti più o meno, dovrebbe farci riflettere su questa convinzione.
Perché quando viviamo sulla nostra pelle qualcosa, riusciamo a comprendere meglio come si può sentire un altro individuo che sta vivendo qualcosa di simile.

Cosa è successo a moltissimi in questo periodo? Vietato uscire di casa, se non per esigenze motivate (esempio lavoro, spesa), interazioni con altre persone ridotte al minimo (intendo non quelle social, ma quelle REALI, di persona), hobby/sport/relax fuori casa vietato.
Ognuno di noi ha il suo modo per rilassarsi, per staccare un momento non solo dalla routine ma anche da eventi stressanti (soprattutto a livello emotivo): chi dipinge, chi ha bisogno di correre, di fare due passi, chi stare con gli amici un momento seduto a bersi qualcosa, chi leggendo, chi si fa una nuotata, chi va a cavallo… Non vedo una cosa giusta o sbagliata, una cosa migliore dell’altra o peggiore. Ognuno ha il suo modo.
E queste cose in questo periodo sono venute a mancare.
Io per prima ne ho risentito. Ho ripiegato su altre attività che mi aiutassero a trovare la mia pace.
Tuttavia il mio giardino, grande che sia, a me non è bastato. Per niente.
E penso a chi vive in appartamento e non ha neppure un pezzettino di giardino o cortile. Recluso in casa. Per me è stata dura, ma lo sarebbe stato di più se non avessi avuto neppure il mio pezzo di cortile.
Non è una polemica per le scelte prese dai livelli superiori, non è questa la sede adatta.
Questo è come ho vissuto io questi due mesi circa di reclusione. E per fortuna in tutto ciò avevo anche lo smart working che mi teneva impegnata.

Forse sono l’unica che l’ho vissuta un po’ male questa situazione di reclusione, abituata come sono a stare fuori casa, tra il mio lavoro, il campo, i cani e altre attività all’aria aperta che faccio.
Mi chiedo quanti altri abbiano faticato a non poter uscire da casa e trovare un nuovo equilibrio.
Perché che ne dicano quelli che scrivono “potete fare a meno di andare a correre, non è indispesabile”, dico si, rinuncio perché le condizioni lo richiedono. Ma cosa sia indispensabile per la propria salute mentale e fisica lo sa solo ognuno di noi.
E pure i cani lo sanno.
Solo che tendiamo a fare con i cani quello che ho visto fare a molti sui social network in questo periodo: sapere esattamente cosa sia meglio per gli altri, senza ascoltare, guardare con attenzione, cercare di conoscere di più.

Ora chiedo a tutti quelli che sono soliti uscire di casa per fare lo sport preferito, a quelli a cui fa piacere fare due parole con qualcuno diverso dalla propria testa, a cui piace visitare nuovi posti, andare a fare shopping… Vi è bastato il giardino se l’avevate? Vi è bastata la vostra casa?
E’ stato uguale correre sul tapis roulant piuttosto che all’aria aperta?
E’ stato uguale andare con la bici montata sui rulli piuttosto che per strada?
E’ stato uguale farsi gli auguri di Pasqua solo per messaggio e videochiamate piuttosto che darsi un abbraccio e chiedere di persona “come stai?” a chi volete bene?
Come vi sentite oggi, che c’è un attimo di più libertà nelle uscite, quando incontrate altre persone e chiaccherate con una mascherina addosso alla distanza di almeno un metro? E magari vi sembra di aver infranto delle regole già solo per il fatto di essersi fermati a salutare?

Eppure potremmo stare tutti in casa, ci sono i telefoni, i social che ci consentono di comunicare, ci sono moltissimi attrezzi che ci consentono di correre o andare in bici rimanendo dentro casa.
E se la tua attività non è praticabile a casa? Che problema c’è? Perchè hai bisogno di fare proprio quell’attività? Fai altro.
Sei uno di quelli che fai l’arrampicata per sport? Inizia a fare giardinaggio.
Tiri con l’arco e non hai posto a casa? va bè, ti propongo di darti al decoupage o alla pittura.
Giochi a calcio ma non puoi tirare il pallone in sala? C’è sempre PES per la PlayStation.

Assurdo mi dite? Si assurdo.
Il fatto è che ognuno hai suoi bisogni e ciò che lo appaga è diverso da quello che appaga, rilassa, aiuta un’altra persona.

Per i cani è uguale. Sono come noi.
C’è quello che adora l’acqua e quello che la odia, quello che parte sulla traccia di qualcosa e quello che ti guarda e ti chiede se deve camminare ancora per molto, quello per cui stare in compagnia di altri cani è super e quello che manco per idea!
Quello che adora le persone, conosciuti e sconosciuti e quello che “non esageriamo con le coccole please”
Quello che adora scarpinare e si farebbe molti km ogni giorno.

E’ il vostro cane! Dovreste conoscere cosa adora! Cosa lo aiuta a rilassarsi, cosa gli piace!
Il giardino bello che sia e sicuramente comodo, può diventare la sua prigione come è stata per molti di noi la propria casa in questo periodo.
Bella, per carità. Non credo che rinunceremmo mai alla nostra casa. Ma non è sufficente per essere completi, per sentirsi pieni.

Uscire da casa, entrare in contatto con altri non è la stessa cosa di vedere qualcuno solo passare fuori dalla propria casa.
Moltissimi cuccioli hanno subito una sorta di deprivazione in questo periodo così “limitante”.
Moltissimi cani continuano a subirla nel momento in cui la persona che ha deciso di mettersi un cane in casa, si limita a dire “Ha il giardino, non ha bisogno di uscire”.


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