Mi sono imbattuta su Facebook in questo articolo, condiviso da chi, come me, si è chiesto più volte, quanta voglia abbiano davvero i “PROPRIETARI” di cani di capire chi hanno di fronte, di riconoscere il loro cane come individuo nella sua pienezza, di riconoscerne i diritti come si dovrebbero riconoscere ad ogni essere vivente.

Quando si usa la parola Maltrattamento, credo che la mente ci proponga immagini di persone che picchiano il loro cane, che “fisicamente” lo trattano male. Tuttavia i maltrattamenti sono diversi e alcuni rimangono invisibili e nascosti dietro a racconti che ci fanno pensare a tutto, tranne che al mattramento.

Questo articolo ci racconta una realtà poco visibile e un punto di vista diverso a cui io per prima, non avevo pensato, pur conoscendo i problemi delle razze “brachicefale”, cioè quei cani che hanno il musetto schiacciato e occhiotti belli grandi.

Per l’ennesima volta, emerge quanto sia più importante la nostra soddisfazione in confronto al rispetto verso altri esseri viventi e quanto siamo disposti ad ignorare, a far finta di non vedere, pur di soddisfarre una richiesta di mercato, manco fossero cellulari.

Ecco qui il link all’articolo:

https://www.luccaindiretta.it/cultura-e-spettacoli/2022/02/02/no-al-maltrattamento-genetico-grido-di-allarme-per-i-cani-brachicefali-nella-tesi-di-rebecca-fanucchi/274177/