Per strada capita spesso di passare davanti a qualche cancello nel cui giardino c’è un simpatico cane che ci accoglie a suon di abbaii.

Proprio ieri è capitata una situazione simile e una signora mi ha detto “Ormai ci conoscerà anche lui! Chissà perché continua ad abbaiare??!”

Cosa spinge un cane ad abbaiare dietro il cancello alla vista di un estraneo?
Vediamo alcuni motivi:

Motivazione territoriale

E’ quella motivazione che ci spinge a proteggere quello che consideriamo il nostro spazio e più in particolare il nostro territorio, quello in cui viviamo. Fa parte dell’etogramma del cane ed è normalissimo che i cani la facciano emergere nel corso della loro vita. Da un punto di vista evoluzionistico, ha permesso al lupo di sopravvivere, di riprodursi, di allevare i cuccioli e di arrivare qui, fino ai giorni nostri.
Cane dietro cancello vede postinoIl volume di questa motivazione (cioè quanto viene espressa) varia da individuo ad individuo e la razza o le razze a cui può essere ricondotto un particolare cane incidono molto. Inoltre il volume può aumentare o diminuire anche rispetto a quanto viene allenata quella particolare motivazione.

Alcune razze sono state selezionate per avere una bassa motivazione territoriale (vedi Siberian Husky, Cocker Spaniel, Segugi…), altre razze al contrario sono molto sensibili a chi entra ed esce da quello che considerano il loro territorio (vedi cani Corso, Rottweiler).

I cani NON SONO tutti uguali e le razze di appartenenza non incidono solo sull’aspetto fisico!! Come già detto però, bisogna tenere anche in considerazione l’individuo perché la razza ci da indicazioni sulle predisposizioni, sulle vocazioni di un cane ma non ci può dire CHI E’ quell’individuo.

Tenere presente anche questo aspetto ci aiuta a capire perché i cani sembrano vivere in maniera differente l’uno dall’altro la vista di un estraneo o di una persona “conosciuta” ma comunque “non appartenente al proprio gruppo affiliativo” appena fuori casa.

I confini

Per un cane, i confini della propria casa non coincidono sempre con i nostri confini, quelli delimitati dalla ringhiera/muro/recinzione. Anzi, spesso i confini del proprio territorio oltrepassano le nostre recinzioni.
Di conseguenza uno sconosciuto che passa appena fuori dal cancello si trova agli occhi del cane, in una zona di “proprietà privata” (passatemi il termine) senza permesso. Questo individuo è qualcuno che può destare preoccupazione per il cane. Costituisce un eventuale pericolo per la propria incolumità e quella del proprio gruppo.

Dove vive il cane? Dove passa la sua giornata?

Alcuni cani vivono in casa ed utilizzano il giardino come l’area giochi, l’area corsa, l’area “annuso e cerco il tesoro”, cioè un’area di “transito”, “temporanea”. Altri invece vivono proprio in giardino/cortile.
Soprattutto questi ultimi, a lungo andare tendono a prendersi in carico il ruolo di controllore di ingressi/uscite di estranei dal proprio territorio, di avvisare il proprio gruppo dell’avvicinarsi di un eventuale pericolo e di mettere in atto strategie per allontanare quel pericolo.
Nb. In generale, il cane non è uno che adora fare a pugni o a botte con chiunque. Di conseguenza una minaccia, come lo può essere uno sconosciuto fuori dal cancello, seppur non veramente reale ma comunque percepita tale, è qualcosa da allontanare il prima possibile, proprio per evitare scontri diretti.
Non è un caso che spesso, se lo sconosciuto entra nel giardino, non siano poi così tanti i cani pronti a passare dalla teoria alla pratica.

attenti al cane

Esperienze e socializzazione verso le persone/altri cani

Alcuni cani hanno talmente poca esperienza con altre persone e/o cani che qualsiasi individuo costituisce una minaccia.
Se sommiamo anche il fatto che magari passano l’intera giornata in giardino ad allenare la loro motivazione territoriale e tutti i punti sopra detti, otteniamo bel mix.

Non conta quante volte ci vede passare lì fuori

Un cane può vederci passare fuori da casa sua mille volte, ma se ognuna di queste volte ci ha sempre percepito come una minaccia (ai suoi occhi abbiamo “invaso” quello che è il suo territorio), non ci vedrà come amici, per tutti i motivi sopra detti.
Non diventiamo parte del suo gruppo familiare solo per il semplice fatto di vederci.
Immaginatevi se, giornalmente, una persona sconosciuta attraversasse senza il nostro permesso il nostro giardino. Dopo 100 volte, lo considerereste amico?

Cosa fa il cane durante la giornata?

Esce in passeggiata? Ha la possibilità di stare con altri cani? Gioca con qualcuno? Fa qualche attività appagante per lui? Fa qualche attività con noi? Non intendo ogni tanto…ma quotidianamente.
Se la risposta è no all’incirca su tutto, mettiamoci un momento nei suoi panni. Che noia mortale è la sua giornata? Cosa deve fare quel cane? Aspettare 8 ore dormendo o standosene seduto immobile?
Ci sta benissimo che metta in atto quello che a suo parere gli riesce meglio o che almeno gli da una ragione di vita durante la giornata – tipo occuparsi di chi passa fuori casa, fare buche in giardino, distruggere oggetti ecc.
E ancora un domanda…Quanto tempo passa in giardino da solo quel cane? Per quante ore al giorno, ogni giorno, ha l’opportunità di allenarsi a fare questo mestiere?

Cane ringhia cancello

Cosa possiamo fare noi che passiamo fuori dal cancello?

  • Possiamo sfruttare lo spazio a nostra disposizione e mettere più distanza in modo che il cane nel cortile non ci veda e viva come “invasori” (La Prossemica)
  • Evitare di urlare addosso al cane che sta abbaiando
  • Non fissarlo
  • Evitare di mettere dentro le mani al cancello per calmarlo

Cosa può fare il proprietario di quel cane che abbaia?

Valutare in modo obiettivo e con onestà quali sono gli aspetti da migliorare con il proprio cane, capire come può appagare i bisogni insoddisfatti del suo cane e poi…appagarli!!
Se il cane deve essere lasciato solo per un momento, può lasciarlo dentro casa o comunque in un’area del giardino in cui non ha motivo di esercitare questa motivazione; può apportare, se necessario, modifiche alla propria abitazione per oscurare la vista sull’esterno e diminuire gli stimoli visivi che lo mettono in allerta.

Sono piccoli spunti, ma spero sia arrivato il messaggio che il cane che abbaia dietro ad un cancello non è un pazzo, non abbaia perché è un “cane cattivo” o perché “chissà cosa gli hanno fatto” o perché non sogna altro che mangiarci.
Dietro ogni comportamento c’è un motivo, anche quando quel comportamento non ci piace.

Un bell’articolo sull’abbaio lo trovate qui: http://www.tipresentoilcane.com/2011/04/27/il-cane-abbaione/


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